Sabato 6 maggio sarà inaugurata a Medicina la mostra “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” in omaggio al fotografo nel centenario della nascita.

L’apertura della mostra, nei locali delle ex Officine, sarà anche un’occasione per presentare il progetto di restauro delle Nuove Officine della Cultura finanziato con risorse PNRR.

L’iniziativa è promossa dalla Città di Medicina con il patrocinio di Città Metropolitana e di Regione Emilia-Romagna; organizzata in collaborazione con il Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (CER), Cooperativa Lavoratori della Terra (CLT), Consorzio della Bonifica Renana, Cineteca Bologna e Bertolini Prodi & C. Architetti Associati; con il Contributo di CON.AMI, Ditta ETIS e Coop Reno.

Il restauro e recupero delle ex Officine, oggi Nuove Officine della Cultura proprietà del Comune di Medicina, sarà finanziato con risorse ottenute dal PNRR per un importo di 4,5 milioni di euro. Gli spazi riqualificati saranno dedicati alla cultura e all’archivio, salvaguardando il patrimonio storico e artistico comunale.

 Sabato 6 maggio alle ore 11 nella Sala Borgonzoni, via Saffi 198, saranno presentati la mostra che documenta lo sguardo di Enrico Pasquali sul cantiere del Canale Emiliano Romagnolo e il progetto di restauro delle Nuove Officine della Cultura.

Interverranno: Matteo Montanari sindaco di Medicina, Mauro Felicori assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, Marco Ianelli presidente CLT, Marco Menetti direttore Area Tecnica CER, Marco Prodi Architetto, Lorella Grossi coordinatrice dell’evento, Mauro Scheda assessore alla cultura di Castel Guelfo ed Enrico Caprara presidente del Consiglio delegato alla Cultura di Medicina.

Il taglio del nastro è previsto per le ore 12 in presenza delle autorità locali e regionali. Seguirà la apertura della mostra, durante la quale saranno proiettate le immagini “Il CER nello sguardo di Enrico Pasquali” e una raccolta di fotografie scelte della Fototeca Archivio di Medicina.

L’esposizione a ingresso gratuito sarà visitabile dal 7 maggio al 11 giugno 2023, sabato dalle ore 10 alle ore 13 e domenica dalle ore 10 alle ore 16.30 presso le Nuove Officine della Cultura in via Licurgo Fava 591, Medicina (BO).

 L’evento rientra nella settimana nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 13 – 21 maggio. In occorrenza, sono stati organizzati anche i seguenti eventi:

Domenica 14 maggio alle ore 10.00 si svolgerà la Passeggiata dalla mostra al Canale Emiliano Romagnolo in occasione del Festival narrativo del paesaggio. Punto di incontro via Licurgo Fava 591, Medicina.

 Sabato 20 maggio alle ore 10.30 si terrà il convegno: Risorsa idrica: quale futuro? nella Sala Borgonzoni in via Saffi 198. Interverranno: Matteo Montanari sindaco di Medicina, Massimo Bonetti assessore all’Ambiente, Irene Priolo vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore all’Ambiente, Gian Luca Galletti ex ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Nicola Dalmonte presidente del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo e Paolo Pini direttore del Consorzio della Bonifica Renana.

Le visite guidate alla mostra si svolgeranno le domeniche 7 e 21 maggio e 4 giugno alle ore 10.30 in via Licurgo Fava 591, Medicina.

“Festeggiare Enrico Pasquali e il suo lavoro è il modo ideale per aprire al pubblico i nuovi spazi comunali di via Fava. Le fotografie di Pasquali raccontano la nostra storia, testimoniano i cambiamenti del nostro territorio e svelano pezzi di vita di tante donne e uomini di questa Regione. Esattamente l’obiettivo che il Comune si è posto nel pensare le Nuove Officine della Cultura. Spazi che raccontino questo territorio, il suo lavoro e la sua gente. L’inaugurazione della mostra fotografica sarà quindi anche l’occasione per presentare il progetto di riqualificazione delle ex officine agricole di via Fava” – dichiara Matteo Montanari, sindaco di Medicina.

 Le Nuove Officine della Cultura saranno oggetto di un intervento di restauro finanziato dal PNRR. I quattro capannoni in pietra rossa, che con la loro austera mole si ergono ancora oggi con fierezza, quasi come una cattedrale della terra, sono stati costruiti dalla Cooperativa Lavoratori della Terra tra gli anni 1920 e 1921, e sono divenuti di proprietà del Comune di Medicina. Nella loro riqualificazione si intende riunire tutto il patrimonio storico, artistico e archivistico comunale, salvaguardando il valore architettonico e il significato simbolico dell’edificio. Le Officine rappresentano infatti un capitolo significativo nella storia economica e sociale del territorio medicinese. Accanto si trova la Camera del Lavoro che preserva il dipinto a tempera realizzato dal pittore Aldo Borgonzoni nel 1948 per ornare il nuovo salone, che pur non collocato nell’edificio oggetto di recupero, rappresenta un punto di interesse.

La mostra documenta lo sguardo di Enrico Pasquali sul grandioso cantiere del Canale Emiliano Romagnolo. Pasquali fotografa dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta le maestranze, i progettisti ed i tecnici, i materiali e le opere ingegneristiche. Degli oltre mille scatti effettuati dal fotografo sono stati scelti questi, dei quali molti inediti, che documentano la realizzazione di una delle più importanti opere idrauliche italiane del XX secolo. Anche le video interviste ai dipendenti assunti negli anni Cinquanta, quando i lavori di costruzione e l’attività di sperimentazione hanno preso il via, sono documenti fondamentali per comprendere la storia del nostro territorio e di un’opera idraulica indispensabile per l’economia produttiva della Regione quale è il Canale Emiliano Romagnolo. Questa mostra, promossa dal Comune di Medicina in collaborazione con il CER, si inserisce in un programma di Celebrazione del Centenario della nascita di Enrico Pasquali, che si concluderà nell’autunno/inverno con un ulteriore evento espositivo nel Comune di Castel Guelfo.

Enrico Pasquali nasce nel 1923 a Castel Guelfo di Bologna: è figlio di mezzadri, terzo di cinque fratelli. Quando la famiglia viene sfrattata, si trasferisce a Medicina. A dodici anni inizia a lavorare come fattorino e aiuto tipografo. Al rientro dalla guerra si adatta ad ogni tipo di lavoro e nel 1947 inizia con la fotografia, sia come ambulante, sia sperimentando la professione in occasione di comunioni, cresime e matrimoni. Fotografa anche manifestazioni sindacali e bracciantili, di questo periodo le notissime immagini delle mondine e della vita delle classi più povere. Collabora con la stampa e in particolare i quotidiani “L’Unità” e “Avanti”, i settimanali “Vie Nuove”, “Noi Donne” e “Lavoro” e il mensile “Regione Emilia-Romagna”. In seguito riceve incarichi per la documentazione di cantieri, opere pubbliche e monumenti dalla Provincia di Bologna, dalla Camera del Lavoro e dalla Cooperativa Selciatori, Posatori e Scalpellini e dal Canale Emiliano Romagnolo. Il primo riconoscimento per la sua carriera arriva negli anni Ottanta, quando le sue immagini iniziano ad essere esposte in mostre in Italia e all’estero. Scompare il 13 settembre 2004 a Bologna.

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