L’Amministrazione comunale e l’ANPI sezione di Medicina insieme ai partiti politici, a tutte le associazioni, alle parrocchie e ai cittadini medicinesi hanno voluto condividere un momento di riflessione sul valore della pace a favore dell’Ucraina.

Sotto la loggia del Comune di Medicina, davanti alle lapidi dei caduti, martedì 2 marzo dalle ore 18 alle 19 si è tenuto il presidio per la pace per ribadire la contrarietà all’invasione Russa in Ucraina.

Nel suo intervento il sindaco Matteo Montanari ha espresso – “Siamo vicini al popolo ucraino che sta soffrendo, ma anche al popolo russo che rifiuta di stare in silenzio; perché noi siamo prima di tutto per la pace. Non tocca a noi fare profonde riflessioni geopolitiche e spiegare i perché di questa guerra. Possiamo solo ribadire la nostra contrarietà al conflitto e alla violenza che in questi giorni si sono abbattute su tante persone inermi. La soluzione non può essere la guerra. Si dia davvero voce alla diplomazia e l’Europa si dimostri unita in difesa del dialogo e della democrazia. In questi giorni lo striscione con l’arcobaleno che è stato per due anni legato al balcone del mio ufficio come segno di resistenza alle sofferenza della pandemia è stato sostituito dalla bandiera della pace. Non avrei potuto chiedere di meglio”.

Nel Comune di Medicina abitano quasi un centinaio i cittadini di origine ucraina, per numero la quarta Comunità presente nella nostra Città. L’Amministrazione è in rete con gli altri Comuni, Regione e Prefettura per organizzare l’accoglienza delle famiglie che stanno arrivando soprattutto raggiungendo loro connazionali. Informazioni operative per donazioni e supporto saranno diffuse nei prossimi giorni in base alle indicazioni fornite ufficialmente dalla Prefettura di Bologna.

“Oggi siamo qui per dire NO alla guerra, Sì alla pace. Non dobbiamo mai dimenticare che l’Italia ripudia la guerra, come scritto all’articolo 11 della nostra Costituzione. – afferma il presidente ANPI sezione Medicina, Vanes Tamburini – Facciamo un appello alle forze sociali e politiche e a tutti i cittadini per una immediata e grande mobilitazione unitaria per il ritiro delle forze armate russe dall’Ucraina e per la pace. I valori in cui crediamo ci impongono di non girarci dall’altra parte e mediante iniziative solidali proveremo a dare una risposta umanitaria ai cittadini ucraini.”

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