Pinacoteca Aldo Borgonzoni

Il legame che lega Aldo Borgonzoni a Medicina è, senza dubbio, ben più dell’esigenza di lasciare al paese natio qualche cosa di sé. E’ una vera e propria affermazione delle sue radici, mai dimenticate, è la ricerca di se stesso nella sua gente, è il desiderio di comunicare con la sua terra e con una comunità di cui ha vissuto (da vicino o da lontano) storie e tragedie, tensioni e vittorie.

Per oltre mezzo secolo Aldo Borgonzoni ha raccontato con la sua arte gli eventi storico-sociali più rilevanti ed innovativi, quasi commentandoli con la passione, l’impegno civile, la febbre esistenziale che ha caratterizzato tutto il suo lavoro (nella foto a sinistra un particolare delle pitture murali presso la Camera del lavoro).

La sua opera è stata definita, nel corso del tempo, espressionista, neocubista, realistica. Ma realistica è da sempre, anche se intrisa di interpretazioni ed irrequietezze personali: dal ciclo pittorico incentrato sulle lotte sociali, all’epoca dell’antifascismo e della resistenza, sulla vicenda quotidiana dei contadini, delle mondine, dei lavoratori tutti a quello del Concilio Vaticano II che, comunque, egli ha documentato, ponendosi come osservatore critico, volto a recepire ogni messaggio ed espressione, fino ai suoi ultimi percorsi astratti, cromatici, sperimentali. In ognuno di loro esiste un comune denominatore che, generato da una mente fervida e curiosa, spazia dalla ricerca incessante dell’estetica e dello stile alla trasgressione e al dubbio.