Cipolla di Medicina

La cipolla di Medicina è registrata con marchio collettivo alla Camera di Commercio.

La Cipolla di Medicina viene coltivata su una superficie totale di 700/800 ettari, distribuiti in 6 comuni della provincia di Bologna (Medicina, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Ozzano Emilia, Dozza e Imola). Circa il 10% della produzione nazionale è riconducibile al marchio Cipolla di Medicina che vede sul territorio circa 150 aziende agricole produttrici con 500 addetti. 

La produzione prevista in quest’area tipica è stimata in 35-40.000 tonnellate, così suddivisa: gialla (55%), Bianca (35%) e Rossa (10%). La raccolta va da giugno a settembre e il prodotto viene commercializzato fino a maggio, grazie alla frigoconservazione. 

VARIETA’ E USO CIPOLLA DORATA – presenta bulbi di forma rotondeggiante e molto vestiti con tuniche esterne colore giallo-bronzato. Si semina a gennaio-marzo per la raccolta ad agosto. Di ottima conservabilità, perfettamente idonea alla lavorazione industriale. Ottima per risotti, soffritti, sughi, zuppe e da cuocere al forno. 

CIPOLLA BIANCA – è un tipo di cipolla a semina primaverile con bulbi di pezzatura medio-grossa, di forma sferica e di colore bianco brillante. La polpa interna è consistente e permette lavorazioni meccaniche senza danneggiamenti; il sapore è lievemente pungente. La resistenza all’inverdimento delle tuniche è superiore alla media, così come la conservabilità in magazzino. Ottima per lessature, minestroni, frittate,salse e soffritti delicati. 

CIPOLLA ROSSA – indicata per semine a febbraio-marzo con raccolta ad agosto. Presenta bulbi di forma rotondeggiante con tuniche di colore rosso violaceo molto spesse e consistenti, tali da renderla indicata perla raccolta meccanica. I bulbi sono di buona pezzatura e conservabilità. Ha sapore delicato ed è carnosa. Ottima cruda, da sola o in insalate, condimenti, contorni, brasati e spezzatini.


Il Consorzio della cipolla di Medicina

A testimoniare questa innovazione è, dal 2004, il Consorzio della Cipolla di Medicina, ente di tutela nato dall’incontro di produttori, trasformatori, distributori e partners radicati nel territorio, nonché tramite istituzionale nel percorso verso l’IGP. Il Consorzio oggi è l’unico organismo di coordinamento per le attività di qualificazione, valorizzazione e promozione. E proprio nell’ambito della promozione Medicina propone ogni anno, e precisamente nel secondo fine settimana del mese di luglio, una fiera interamente dedicata a questo umile ma insostituibile prodotto della terra.

Da ricordare, in questa occasione, il consueto appuntamento con la Confraternita della Magnifica Cipolla di Medicina che ad ogni edizione dedica al suo pubblico un evento.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.cipolladimedicina.com

 
Un po’ di storia 

La reputazione della cipolla di Medicina risale alla fine dell’ottocento primi del novecento quando la sua coltivazione prese sempre più piede come coltura a pieno campo nei terreni vocati della zona di Medicina a seguito della crisi della canapicoltura, coltivazione simbolo del territorio bolognese. 

A partire dalla seconda metà degli anni trenta la coltivazione della cipolla compie un deciso passo avanti diffondendosi e concentrandosi progressivamente nei terreni di pianura della provincia di Bologna il cui epicentro divenne il comune di Medicina. Già negli anni 60 la piazza di Medicina era diventato il mercato di riferimento per la definizione dei prezzi alla produzione per l’intera provincia di Bologna e per le altre zone della regione Emilia Romagna e regioni limitrofe. Ai due mercati settimanali affluivano quasi tutti i commercianti e mediatori del settore e per dare maggiore professionalità e prestigio a questo mercato fu predisposta un’apposita “Sala Contrattazioni” all’interno della quale nei due mercati settimanali di giovedì e domenica avvenivano tutte le transazioni del prodotto e i cui prezzi venivano rilevati dalla CCIAA di Bologna. Negli stessi anni i produttori della zona hanno costituito due cooperative che rappresentano il 70% della produzione. La notorietà e distinzione della cipolla in oggetto ha radici che si perdono nel tempo. 

Le prime testimonianze della coltura in questo comprensorio risalgono alla fine del XIII secolo. Successivamente nel XVI secolo Pier Crescenzi con l’opera “Ruralium commodorum libri duodecim” e Baldassarre Pisanelli nel prezioso “Trattato della natura de’ cibi et del bere” ne elogiano le caratteristiche in cucina e le proprietà medicinali. Una decisiva testimonianza del tradizionale sistema di coltivazione è riportata da Vincenzo Tanara, nel celebre trattato del 1664 “L’economia del cittadino in villa”. In tale opera vengono riportate le esperienze dei contadini della pianura bolognese, descrivendo le tecniche agronomiche dell’epoca, ricordando come la semina di questo ortaggio si possa eseguire alla fine di agosto oppure nei mesi di febbraio e marzo, calendario ancora oggi seguito nell’area tipica. 

Nello stesso periodo il cuoco segreto di Pio V, il bolognese Bartolomeo Scappi, riporta nel suo trattato di gastronomia nove ricette a base di cipolle. Accanto alla sua indiscussa reputazione la Cipolla di Medicina vanta particolari caratteristiche legate sia ai fattori pedoclimatici sia alla secolare esperienza maturata dagli agricoltori della zona specifica.