Oasi naturale del Quadrone

La Cassa del Quadrone è stata riconosciuta nel 1985 dalla Provincia di Bologna come Oasi di Protezione della Fauna Selvatica, grazie al finanziamento regionale e alla disponibilità della Cooperativa LACME proprietaria dei terreni che ha permesso la realizzazione di un centro visite, di strutture di osservazione e di un itinerario attrezzato.
Attualmente l’Oasi del Quadrone è un sito individuato nel Piano Territoriale Paesaggistico Regionale come “zona di particolare interesse storico testimoniale”, “zona naturalistica”.
E’ inoltre identificata come Sito di Interesse Comunitario (SIC) secondo la Direttiva Europea Habitat e come Zona di Protezione Speciale (ZPS) secondo la Direttiva Europea Uccelli.
Questo fa dell’area, luogo di rifugio per svariate specie di animali e vegetali, un’importante nodo della Rete Natura 2000 (la rete ecologica europea che ha come finalità di preservare la biodiversità per contribuire ad elevare la qualità della vita attraverso uno sviluppo sostenibile).
Già Cassa di Espansione, realizzata dal Consorzio della Bonifica Renana, l’Oasi riveste un ruolo essenziale per il territorio contribuendo a mitigare il rischio idrogeologico-alluvionale potendo accogliere, in caso di necessità, le acque in esubero presenti nei torrenti e nei canali di scolo.
l’Oasi e l’Azienda Agricola LACME sono incluse nell’area dell’accordo agroambientale della bassa bolognese e nell’itinerario agro-turistico culturale delle Zone Umide di Medicina.
Una molteplicità di fattori rendono l’Oasi del Quadrone un’area vocata all’educazione ambientale e per questo nel 2003 è divenuta Fattoria Didattica.
Grazie alla collaborazione della Provincia di Bologna e del Comune di Medicina l’Oasi ospita visite guidate e laboratori per le scolaresche nelle sale attrezzate del suo centro visite durante tutto l’anno  scolastico. Gli insegnanti possono richiedere il pieghevole che illustra le proposte didattiche per la scuola, prenotare, richiedere informazioni e concordare le attività e i laboratori da effettuare contattando direttamente la Coordinatrice (telefono 339/4724548 e-mail oasidelquadrone@lacme.it).
E’ possibile visitare l’Oasi anche con l’ausilio di un esperto in primavera e in autunno dutrante alcune domeniche e giorni festivi, secondo il calendario di apertura, disponibile sul sito, che prevede visite guidate, laboratori, iniziative naturalistiche e feste all’aperto. I gruppi possono prenotare una visita guidata da un esperto anche in giornate diverse dal calendario di apertura.

FLORA e VEGETAZIONE

Le acque lente che delineano l’aspetto dell’Oasi ospitano una ricca flora di idrofite ed elofite.
Le piante che vivono più a stretto contatto con l’acqua, dette appunto idrofite, si possono osservare galleggianti sulla superficie, parzialmente o totalmente sommerse da essa.
Sono presenti la minuscola lenticchia d’acqua, il ceratofillo comune (specialmente nei fossi), la mestolaccia comune e la sagittaria, ora praticamente scomparsa ovunque, tanto da essere inclusa nell’elenco delle 15 piante più rare d’Italia.
Singolare è l’utricolaria, una pianta carnivora dai fiori gialli le cui radici fluttuanti possiedono delle vescicole in cui inglobano minuscoli invertebrati.
E’ presente, anche se più raro, il morso di rana dalle foglie cuoriformi e i piccoli fiori bianchi a tre petali.
Magnifici sono in primavera i fiori della ninfea comune, che emergono dalle acque fra le grandi foglie circolari, ma queste fioriture sono sempre più rare e le cause non ben identificabili.
Per quanto riguarda, invece, la vegetazione elofitica, che vive parzialmente emersa nelle acque basse, domina la canna palustre che occupa ampi settori della valle. Ai margini e lungo i canali si possono osservare i fiori ed i frutti del coltellaccio maggiore e i fusti dei giunchi.
Sempre in primavera, poi, l’Oasi si colora delle preziose fioriture del bianco campanellino estivo, anch’esso inserito nell’elenco della flora regionale protetta, mentre lungo i canali risaltano i vistosi fiori gialli del giglio acquatico.
Il prato umido è una particolare zona caratterizzata dalla presenza di uno strato d’acqua che varia da qualche millimetro a pochi centimetri, da dossi argillosi che ospitano vegetazione erbacea a ridotto sviluppo in altezza alternati a superfici ricoperte da fitta vegetazione igrofila. 
Dove nel passato esisteva un’area allagata, grazie al processo di interramento al quale sono soggette le zone umide, sorge ora il bosco igrofilo. E’ costituito principalmente da salici bianchi dalle notevoli dimensioni e, in misura minore, da pioppi neri e ciliegi. Tra gli arbusti è frequente il sambuco nero, mentre nel sottobosco proliferano gli equiseti e i larici. Il boschetto di nuovo impianto è stato realizzato mettendo a dimora 20000 piantine di specie autoctone, come il salice bianco, il pioppo nero e bainco, l’olmo, l’acero.

FAUNA VERTEBRATA ed INVERTEBRATA

Il Quadrone, come tutti i lembi di territorio fra il bolognese ed il ferrarese che sono arrivati fino ad oggi senza essere prosciugati, crea un importante biotopo che ospita svariate specie animali. Grazie alle sue dimensioni piuttosto limitate, è possibile l’osservazione ravvicinata di varie specie.
Fra il canneto si possono avvistare specie rare quali il tarabuso e l’airone rosso. Altre specie nidificanti più comuni e visibili sono la folaga e la gallinella d’acqua, lo svasso maggiore (tranne nel periodo in cui lo specchio d’acqua gela), il germano reale ed il martin pescatore.
Regolarmente presenti, infine, anche al di fuori del periodo riproduttivo, sono il gabbiano comune e quello reale, le allodole, le gazze e l’airone cenerino.
Una presenza molto importante, e simbolo dell’Oasi, è il mignattino piombato un agile laride dal becco rosso che si nutre di piccoli pesci o invertebrati acquatici e che nidifica fra le ninfee durante il mese di giugno, ma da alcuni anni non è più possibile osservarne la nidificazione. Oggi il mignattino piombato visita il Quadrone solo per alimentarsi.
Il boschetto offre le condizioni ottimali per la riproduzione di specie che costituiscono nidi e tane al suolo come fagiano, quaglia e allodola ma anche lepre e riccio.
Tale ambiente costituisce un valido rifugio e sito di alimentazione per molti passeriformi, rapaci diurni e notturni.
Nel prato umido trovano alimento in particolar modo i limicoli, uccelli acquatici che si nutrono immergendo nel fango il loro lungo becco riuscendo a catturare molluschi e altri invertebrati.
Ma all’interno di un ecosistema complesso come quello del Quadrone, vivono anche specie meno spettacolari degli uccelli, a partire dai microorganismi fino ad arrivare a varie specie di insetti come gli scorpioni d’acqua, i gerridi e il ditisco marginato, un grande coleottero in grado di catturare anche piccoli pesci. 
Nelle acque tranquille fra i canneti depone le sue uova la raba verde, mentre sugli argini è possibile scorgere il capo fuori dall’acqua della biscia dal collare o la testuggine palustre.
Tra i mammiferi ricordiamo oltre alla lepre, le arvicole, i toporagni, la volpe e la donnola.