Sant’Antonio

Gente strana quella di Sant’Antonio della Bassa Quaderna !

Erede di quel manipolo di zappaterra che al soldo (tanta fatica …poco soldo.. .) del Conte Gerra Tarlato Pepoli, nell’estate del 1696, dopo aver costruito una fornace da mattoni, alcune stalle e poche case, edificarono un modesto oratorio (dedicato appunto al Santo col maialino) nel bel meno del lembo nord orientale del territorio medicinese; a voler essere pignoli, del territorio del Comune di Villa Fontana, perché a quel tempo (e fin)o all’avvento di Napoleone) l’odierna frazione di Sant’Antonio faceva parte della Comunità della Villa.
E il tutto, dicono i bene informati, perché la si smettesse di chiamarli come sino ad allora era d’uso, “quelli del Fondo delle Valli” o, senza le edulcorazioni della lingua: “quii dal Fònd d’la Busa” …
Gente strana …perché, non paga del risultato, puntò più in alto e si riappropriò della genesi nobile del proprio territorio, legata nientemeno che all’antica Torre dei Cavalli.

Medievale fortilizio (le prime notizie datano all’anno 970; il toponimo è ricordato anche nella Bolla del Barbarossa del 1155) posto da Bologna a guardia di confini incerti ed a tutela di introiti sicuri derivanti dal commercio del pesce. Generazioni di braccianti e mondine, scariolanti e piccoli artigiani hanno rivoltato millanta volte le zolle di questo territorio, costituito per metà dal latifondo di proprietà via via delle nobili e potenti famiglie bolognesi Pepoli, Grabinski e Cavazza (passato poi nel secondo dopoguerra alle cooperative agricole ed a famiglie di coltivatori diretti) e per metà dalle terre comuni degli uomini di Villa Fontana, l’unica partecipanza agraria sopravvissuta nella zona orientale della provincia di Bologna.

Grazie al duro lavoro di quelle donne e quegli uomini, oggi Sant’Antonio si presenta come un moderno, grazioso paese: silente e sonnacchioso nella calura estiva, ipotesi di presenza nelle nebbie autunnali, non vi svelerà emergenze storico-architettoniche di pregio, ma – a volerne ascoltare le storie – vi racconterà della sua “ricchezza”, rappresentata dalla sua gente. La squadra di calcio, fondata nell’ormai lontano 1929, milita con successo da diversi anni nella prima categoria. Il centro sociale propone un nutrito calendario di iniziative: commedie dialettali, serate da ballo, incontri conviviali, mostre, corsi. L’antica Torre dei Cavalli fa ora bella mostra di sé nel “logo” dell’Associazione che, raccogliendo l’eredità di una più che decennale esperienza di vari gruppi e comitati, organizza e promuove feste paesane, eventi ricreativi e culturali. Anello di congiunzione fra le tradizioni dei “padri” e le nuove generazioni, per mantenere viva e vitale questa comunità.
Da qualche tempo si ritrova l’amato simbolo anche su … boccali da birra …proprio così: quelli di Sant’Antonio della Quaderna si sono messi anche a fare la birra!

Gente strana. .. gente strana.. .

EVENTI:

Sansusezza (17 gennaio)

Motocrescentina a tutta birra

Torneo dei 4 Cantoni (maggio)

Festa Patronale (2° week end di giugno)

Natale – Festa in Piazza