Via Nuova

Dice: “dovresti scrivere un articolo riguardante Via Nuova, le sue bellezze, le sue particolarità interessanti per un eventuale viandante …” facile, trattandosi di una qualsiasi di quelle conosciutissime vie modaiole-chic, salotti buoni tanto di moda quanto frequentati da personaggi e subrettine; complicatissimo quando l’oggetto dello scrivere ha da essere una piccola località, i burocrati la chiamano “frazione”, di poche decine di chilometri quadrati assolutamente privi di particolari attrattive ….quantomeno per quello che “attrattiva” può significare per la ,cosiddetta normale percezione …. si, perché cosa ci può essere di rimarchevole in una “normale” piccola antica borgata immersa in una “normale” grande estensione di terreni ben coltivati?.. .. forse la risposta è tutta in questa domanda, forse è proprio questo suo essere tipicamente quello che ti aspetti di un “normale” insediamento rurale, la grande caratteristica di quell’insieme di case contornate da estesi poderi che il viandante può incontrare in quel lembo di terra individuata là, a partire da dove la nuova e scorrevole Trasversale di Pianura si innesta con la storica direttrice Bologna-Ravenna, la Via San Vitale, proseguendo per l’antica strada che portava all’ormai remoto porto fluviale che ancor oggi si chiama Portonovo.

Già denominata Via De’ Zagni, dal nome di una importante famiglia rintracciabile negli antichi Estimi riguardanti le campagne del medicinese, comprendenti anche altri nominativi come per esempio i Signori Bottrigarri da cui l’appellativo di una altra conosciuta via di questa località, questa antica strada di collegamento venne selciata, risistemata ed infine ribattezzata Via Nuova nel 1778. Tra tanti grandi e piccoli ricordi, quello della storica ed antica “Cisa dell’Arclena” (Chiesa dell’Ercolana) ancor oggi sopravvive nelle narrazioni degli abitanti di questa borgata, ricordo perpetrato nella toponomastica del luogo attraverso il nome dato ad un’altra via, Via Ercolana, anch’esso derivante da un’altra ancor più illustre famiglia, i nobili Ercolani, antichi Signori di queste terre …

Ma questa è storia e se al nostro viandante può non bastare per decidere se e perché visitare questi luoghi, allora una motivazione per questo mi sento di dargliela io, che là sono nato e vivo: la netta percezione di vivere pienamente la vita di campagna così come dovrebbe essere, così come è sempre stato, attraverso i suoi profumi, colori e silenzi; perché solo percorrendo questa lunga antica Via, parallela alla linea del tramonto, è possibile cogliere pienamente tutte le sfumature che, nella primavera, la campagna può offrire; perché solo in un contesto con si insediamenti umani, ma prettamente agricoli e comunque non invasivi, è possibile ubriacarsi di quel profumato ed intenso odore evocativo di ataviche memorie che è proprio della terra arata; perché solo là vi si può trovare il profondo silenzio, ancora presente nelle notti vianuovesi, quell’ovattata sensazione che mi permetteva di sentire a grande distanza quel piccolo e lontano rumore dato dal regolare e continuo sfregamento della dinamo sul copertone della bicicletta, poco più di un sibilo che annunciava il ritorno a casa di mio nonno dalla antica osterialbottega di Cenesi, tanti e purtroppo tanti anni fa … ma questa è un’altra storia ….

Mandante, mi creda, Via Nuova è bellissima! … eppoi dagli anni 70 in qua, con il Canale Emiliano Romagnolo, ha pure il mare…