Presentazione di Giovanni Asioli Martini
Le immagini mariane in ceramica presenti nella mostra e pubblicate nel catalogo, non rappresentano tutte quelle esistenti, ma un gruppo di iconografie, fra le più note o rare o insolite, spesso con simboli o iscrizioni non corrispondenti al titolo originario dell’immagine ma una interpretazione personale a richiesta del committente, o per esigenze di produzione perché esisteva già uno stampo similare.
Le targhe venivano vendute direttamente nelle botteghe dei ceramisti o nei mercati e nelle fiere, specialmente durante le feste patronali o in occasione di una ricorrenza mariana.
La loro produzione, sviluppatasi dal XV al XX secolo, si è diffusa in periodi storici ricchi di apparizioni, miracoli, suggestioni. Alcune delle targhe presenti nella Mostra, dimostrano, con iscrizioni, date e monogrammi, che viandanti, pellegrini e devoti hanno ottenuto grazie venerando una particolare immagine, a volte fortunosamente ritrovata dopo un terremoto, un incendio, una pestilenza. Si rimanda ai testi della bibliografia la lettura di alcune suggestive storie popolari che hanno dato origine a una particolare devozione mariana.
Ancora oggi si possono ammirare alcune targhe di cui si parla, murate o appese nei pilastrini, verginine, tempietti, maestà, lungo le strade, in nicchie private o pubbliche e in alcuni siti arborei.