Palazzo della Comunità

Residenza dell’Amministrazione Comunale di Medicina dal sec.XVI fino ai primi anni dell’Ottocento, sede della Partecipanza di Medicina (estintasi nel 1892). Passato in proprietà a privati, soltanto negli anni ’70 il palazzo, con tutto l’isolato, è stato acquisito dal Comune per farne un centro di strutture e attività culturali. Qui in antico erano accentrati tutti i principali servizi comunitari: uffici, archivio, scuola pubblica e Teatro.

L’esterno dell’edificio è abbastanza sobrio nelle forme: unici elementi di distinzione sono il settecentesco sporto a “sguscio” con “unghiature” in corrispondenza dei finestrini ovali e la mossa ringhiera in ferro battuto sul portone, dalla quale, preceduti dal suono dei “Trombetti” si facevano gli annunci solenni o si presentavano al popolo i personaggi illustri in visita (ultimo vi si affacciò per salutare i medicinesi, nel 1857, Papa Pio IX). L’interno, ristrutturato alla fine del settecento, presenta un elegante scalone con stucchi e un altorilievo, Madonna con Bambino di L. Acquisti (1780).

Le sale superiori, ora sede della Biblioteca comunale, sono anch’esse decorate con fini stucchi tardo-settecenteschi di Antonio Mughini e di ornati pittorici, nei soffitti, di Domenico Pancaldi, Giuseppe Barozzi e Vincenzo Martinelli (scene di caccia alle pareti del salone dello “Stemma”). Nella sala della “ringhiera”, decorata a metà Ottocento, un dipinto murale di carattere architettonico-prospettico, attribuibile ai Basoli, decora la “fuga” del camino.